La varicella

La varicella è una malattia infettiva e altamente contagiosa, causata dal virus Varicella-zoster (Vzv o Herpesvirus umano 3), un virus a DNA che si trasmette solo tra esseri umani. 

È una delle malattie esantematiche dell'infanzia - insieme a morbillo, rosolia, scarlattina, quinta e sesta malattia - e colpisce soprattutto i bambini tra i 5 e i 10 anni. È una malattia che, maggior parte dei casi, si risolve nell’arco di una decina di giorni senza lasciare conseguenze. Solo raramente si presenta in forme più aggressive, soprattutto quando colpisce gli adulti.

Dopo un’incubazione di 2 o 3 settimane, in cui il soggetto infettato è asintomatico, la varicella si manifesta con un esantema cutaneo (o rash), febbre non elevata, lieve malessere e mal di testa. Per 3-4 giorni, a ondate, compaiono su tutto il corpo le macule, piccole macchie rosa che nel giro di qualche ora si trasformano progressivamente in papule, lievemente in rilievo, poi in vescicole, piene di liquido inizialmente trasparente e poi torbido, e infine in croste, che nel giro di una o due settimane si staccano spontaneamente senza lasciare cicatrici. L'esantema è pruriginoso e i soggetti colpiti tendono a grattarsi, infettando le vescicole e le crosticine che poi possono lasciare piccole cicatrici sulla pelle. 

Normalmente l'esantema della varicella si conclude nel giro di una o due settimane, a partire dalla comparsa delle prime macule. Le macchie che rimangono sulla pelle dopo la caduta delle croste scompaiono nel giro di tre settimane. 

Se la varicella viene contratta da una donna durante la gravidanza (soprattutto nei primi sei mesi), il virus può trasmettersi al feto, causando una malattia embrionale nota come sindrome della varicella congenita, che può avere gravi ripercussioni sullo sviluppo cerebrale e degli arti del feto.

Altrettanto pericolosa risulta la varicella se contratta da una donna una settimana prima o dopo il parto, poiché il neonato può sviluppare una grave forma di varicella che ne può provocare anche la morte (letalità intorno al 30%).

L’infezione da varicella produce immunità permanente nei soggetti colpiti, che non si ammaleranno di varicella per tutto il resto della vita (salvo rarissime eccezioni).

Esantemi della varicella
Varicella: le vescicole
Fuoco di Sant’Antonio

Modalità di trasmissione

La varicella è una delle malattie infettive più contagiose, soprattutto nei primi stadi dell’esantema.

La trasmissione da persona a persona avviene per via aerea mediante le goccioline respiratorie diffuse nell’aria quando una persona affetta tossisce o starnutisce, o tramite contatto diretto con lesione da varicella o zoster.

La contagiosità inizia da 1 o 2 giorni prima della comparsa dell’eruzione e può durare fino alla comparsa delle croste.

Durante la gravidanza, il virus può essere trasmesso all’embrione o al feto attraverso la placenta.

Per limitare la diffusione del virus è consigliato isolare i pazienti e raccomandato che i bambini colpiti dalla malattia restino a casa da scuola per almeno cinque giorni dalla comparsa delle prime vescicole. 

Dal 1995 è disponibile il vaccino, diventato obbligatorio per i nati dal 2017 in poi.

Fuoco di Sant’antonio (Herpes zoster)

Passata l'infezione da Varicella, il virus non viene eliminato dall’organismo, ma rimane latente (in genere per tutta la vita) nei gangli dei nervi spinali e dei nervi cranici. Quando il virus si risveglia - si verifica nel 10-20 per cento dei casi - dà luogo alla malattia Herpes zoster, più nota come "Fuoco di Sant’Antonio".

Il Fuoco di Sant'Antonio è quindi provocato dallo stesso virus della Varicella, ma è decisamente più grave e doloroso. Si manifesta di solito con la comparsa di grappoli di macchie rosse che poi si trasformano in vescicole soprattutto a livello del torace. L'infezione parte dai gangli nervosi, dove il virus della varicella era rimasto in forma latente, e si propaga ai nervi che si infiammano, spesso in modo molto doloroso.