L'apparato riproduttore

Negli animali superiori l'apparato riproduttore è costituito dall'insieme degli organi e delle strutture che permettono la riproduzione sessuata, che consiste nella formazione di un nuovo individuo dall'unione di due cellule sessuali (dette gameti), provenienti da ciascuno dei due genitori.

La sessualità è da considerarsi un vantaggio evolutivo, conquistato dagli organismi agli albori della vita sulla terra. Questo vantaggio (nato probabilmente solo per caso) è stato mantenuto da quasi tutti gli esseri viventi, poichè garantisce agli organismi la possibilità di generare discendenti diversi dai genitori e diversi tra loro, aumentando la variabilità del patrimonio genetico delle specie e delle popolazioni.

Questa variabilità è consentita dal processo di crossing over che si verifica durante la meiosi e che permette la ricombinazione del patrimonio genetico dei genitori.

Con l'aumento della variabilità aumenta anche le possibilità di una popolazione di organismi di superare la selezione naturale e di evolvere adattandosi in risposta ai cambiamenti dell'ambiente, così come spiegato dalle teorie evoluzionistiche darwiniste.

Gli organi genitali che permettono la riproduzione sono diversi nei due sessi, e distinguiamo un apparato riproduttore maschile e un apparato riproduttore femminile.

Le cellule sessuali (dette gameti) prodotte dai due sessi, si incontrano in seguito all'atto sessuale all'interno del corpo femminile e danno origine ad una nuova cellula, lo zigote, da cui deriverà un nuovo individuo.

Anche la specie umana presenta una riproduzione sessuata - richiede l'intervento delle cellule sessuali maschili e femminili - e, come tutti i mammiferi, con fecondazione interna, perchè le cellule sessuali si incontrano e si uniscono all'interno del corpo femminile, dove avviene anche lo sviluppo dell'embrione che viene nutrito, attraverso la placenta, dal corpo della madre.

Lo sviluppo dell'apparato riproduttore

EMBRIONE

Il primo elemento che determina il sesso di un individuo è il suo corredo cromosomico, stabilito al momento del concepimento dalla fusione tra l'ovulo materno e lo spermatozoo paterno. Nella specie umana il corredo cromosomico comprende 46 cromosomi, tra cui la coppia di cromosomi sessuali – XX per la femmina e XY per il maschio – che rappresentano il sesso genetico.

La differenziazione tra maschi e femmine inizia ad essere visibile, tramite ecografia, intorno alla diciannovesima - ventiduesima settimana di gravidanza. 

Per i primi 40 giorni di vita gli embrioni, sia maschili che femminili, sono sessualmente neutri: le gonadi sono indifferenziate e sono presenti, in forma abbozzata, sia l’apparato genitale femminile, sia l’apparato genitale maschile.

Solo a partire dalla sesta settimana di gravidanza comincia il differenziamento, guidato dalla presenza o meno del cromosoma Y. Su questo cromosoma, infatti, è presente un gene, chiamato SRY (sex determining region Y), che indirizza lo sviluppo dell'embrione in senso maschile, promuovendo la trasformazione delle gonadi in testicoli e inibendo lo sviluppo delle ovaie, mentre nelle femmine la formazione delle ovaie avviene automaticamente. In assenza di questo gene l'embrione sviluppa "automaticamente" l'apparato genitale femminile.

Quello femminile sarebbe quindi il sesso “di default”: per lo sviluppo dell'apparato sessuale maschile (e di tutti i caratteri maschili) è necessaria la presenza del cromosoma Y e del gene SRY.

Fino alla settima settimana, i genitali esterni maschili e femminili sono indistinguibili e sono formati da una sorta di bottoncino detto tubercolo genitale e da una coppia di rigonfiamenti chiamati labioscrotali.

Nei maschi, sotto lo stimolo degli androgeni prodotti dai testicoli embrionali, i rigonfiamenti labioscrotali si fondono formando lo scroto, mentre da un’espansione del tubercolo deriva il glande. I genitali esterni si completano intorno alla dodicesima settimana e continuano a crescere per tutto il resto della gravidanza.

Nelle femmine, invece, i rigonfiamenti laterali si fondono solo alle estremità formando le grandi e le piccole labbra, mentre il tubercolo si rimpicciolisce a formare il clitoride (5°-6° mese).

I testicoli sono di fatto gli organi che pilotano nell'embrione lo sviluppo dell'apparato riproduttore. A sette settimane circa cominciano a produrre androgeni, sostanze che inducono trasformazioni negli organi embrionali dando loro la forma maschile. Senza gli androgeni gli stessi organi diventerebbero femminili.

PUBERTA'

La pubertà è un periodo della vita caratterizzato da profondi cambiamenti fisicii e psichici, in cui si raggiunge la maturità sessuale e la capacità riproduttiva e i bambini si trasformano in adulti. 

Questi cambiamenti riguardano sia la maturazione delle gonadi (testicoli e ovaia), sia lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari, sia le modificazioni psicologiche e comportamentali (come lo sviluppo della pulsione sessuale).

Nei maschio la pubertà inizia tra gli 11 e i 13 anni; le femmine sono più precoci: i primi segni si manifestano  tra i 10 e i 12 anni. 

Nei maschi il segnale della raggiunta maturità degli organi genitali è dato dalla prima eiaculazione o spermarca, che si manifesta tra i 13 e i 14 anni.

I caratteri sessuali secondari, che iniziano a manifestarsi prima dello spermarca, diventano via via sempre più evidenti. Gli organi genitali esterni (testicoli, scroto e pene) aumentano di volume e la pigmentazione della pelle che li riveste diventa più scura. Compaiono i peli pubici e i peli ascellari, seguiti dalla barba e dai baffi. Le spalle e il torace si allargano e aumentano la statura e la massa muscolare. La voce perde il timbro infantile e diventa più profonda e compare il pomo di Adamo in corrispondenza della laringe. La statura può continuare ad aumentare ancora per qualche tempo; tutti gli altri processi puberali si esauriscono nel giro di due anni.

In generale i maschi raggiungono la normospermia, ovvero una produzione di liquido seminale senza evidenti alterazioni, intorno ai 17 anni.

Nelle femmine il menarca, la prima mestruazione, avviene normalmente tra gli 11 e i 14 anni, con una media intorno ai 12 anni. Prima e dopo questo momento, nel corpo femminile si manifestano i caratteri sesuali secondari: la crescita delle mammelle, l'aumento della statura, la comparsa dei peli pubici e ascellari, l'allargamento del bacino, l'aumento del grasso sottocutaneo sui fianchi. 

Nei primi due anni le mestruazioni avvengono spesso senza ovulazione e con una frequenza irregolare, a cuasa delle fluttuazioni dei livelli ormonali. Sono spesso necessari alcuni anni affinché tutto il meccanismo ormonale maturi e si arrivi quindi a una regolarità delle mestruazioni.