Malattie sessualmente trasmissibili

In medicina, una malattia venerea (o Malattia Sessualmente Trasmissibile - nota anche con l'acronimo MST) è una malattia infettiva che si trasmette o diffonde principalmente per contagio diretto in occasione di rapporti sessuali.

Queste patologie sono in genere causate dalla trasmissione di batteri, virus, parassiti o funghi che passano da un individuo all'altro attraverso il contatto diretto con fluidi organici infetti come sperma, secrezioni vaginali e sangue (in alcune malattie anche la saliva). Il contagio avviene durante il rapporto sessuale.

Sebbene la via di contagio sia il contatto sessuale, alcune malattie colpiscono anche altri organi, oltre a quelli genitali e possono portare a lesioni permanenti, che possono portare alla morte dell'individuo colpito. Inoltre possono essere trasmesse anche dalla madre al feto, durante la gravidanza, o dalla madre al neonato attraverso l'allattamento.

I principali fattori di rischio sono rappresentati da particolari abitudini sessuali, come il mancato utilizzo del profilattico in occasione di rapporti sessuali occasionali con persone a rischio o sconosciute, l'elevato numero di partner (ma anche partner con molti/e amanti) o  il turismo sessuale.

Gonorrea

La gonorrea o blenorragia è un'infezione acuta e contagiosa a trasmissione sessuale, causata da un batterio, la Neisseria gonorrhoeae o gonococco,  localizzata nella maggior parte dei casi a livello delle vie urogenitali (uretra nel maschio e canale cervicale dell'utero nella donna). Presenta un breve periodo di incubazione, che va dai 2 ai 5 giorni. E' conosciuta con il nome popolare di "scolo".

Nell'uomo si manifesta con una secrezione di pus bianco-verdastro, accompagnata da bruciori e dolori soprattutto durante la minzione, fino a giungere anche alla comparsa di pustole e infezione del prepuzio. Nella donna si manifesta con una secrezione vaginale e/o uretrale bianco-verdastra. Se non opportunamente curata, la gonorrea può portare ad ulteriori complicanze.

Sifilide

È una malattia infettiva batterica, causata dal batterio Treponema pallidum, trasmessa principalmente con i contatti sessuali o attraverso la placenta della madre malata al feto.

Si manifesta con sintomatologia ad andamento cronico: lesioni o sintomi a carico della pelle, del sangue, di organi interni, che compaiono in sequenza. Se non viene curata, la Sifilide può avere complicazioni molto serie.

Tipicamente la sifilide evolve in 3 stadi ed ognuno di essi è caratterizzato da sintomi diversi.

1. I sintomi del primo stadio dell’infezione, che è chiamata sifilide primaria, compaiono di solito da 2 a 12 settimane dopo il rapporto sessuale con una persona infetta; una piaga rossa ed indolore potrebbe comparire sui genitali, sull’area dove si trova l’infezione.

2. La sifilide secondaria si sviluppa a distanza di settimane o mesi dopo la comparsa della piaga. In questo stadio i batteri della sifilide entrano nel sangue e l'infezione si estende a tutto il corpo, causando sintomi molto diversi, come esantemi (macchie rosse sulla pelle), febbre, mal di testa, perdita di peso, dolori ai muscoli e alle articolazioni, ingrandimento dei linfonodi, alopecia (perdita dei capelli).
I sintomi della sifilide secondaria scompaiono spontaneamente dopo poche settimane ma, senza cure, l’infezione potrebbe avanzare al terzo stadio.

3. I sintomi del terzo stadio della sifilide, che si  possono manifestare anche dopo diversi anni, consistono in perdita di memoria, problemi mentali, difficoltà di deambulazione, di equilibrio, scarso controllo della vescica, problemi di vista, impotenza, perdita di sensibilità, specialmente alle gambe.
Quando la sifilide viene contratta dal feto durante la gravidanza può determinare l'aborto, un parto prematuro con feto morto o con neonato vivo ma non vitale, o infine un parto a termine con manifestazioni precoci o tardive della malattia nel neonato.

Se aggredita con terapie a base di antibiotici, con tempestività e con regolarità, la sifilide può essere curata con elevate probabilità di successo.

Herpes simplex genitale

Si conoscono due varietà di virus Herpes: una responsabile dell'herpes labiale e una dell'herpes genitale.

L'herpes genitale si trasmette per contatto sessuale e si manifesta con la comparsa sulla mucosa e sulla cute della vulva (vestibolo della vagina, piccole e grandi labbra) o del pene (glande, prepuzio, cute dell'asta) di piccole vescicole rotondeggianti che tendono a riunirsi a grappoli, piene di liquido chiaro. Dopo alcuni giorni le vescicole si rompono, dando luogo ad erosioni superficiali che, essiccandosi, si ricoprono di croste bruno-giallastre che scompaiono del tutto nell'arco di 2 settimane circa. Frequentemente si verificano ricadute, che interessano sempre le stesse zone.

A questo virus sono più soggette le donne. Si cura con farmaci antivirali.

Clamidia

La Clamidia è una delle malattie sessualmente trasmissibili più diffuse e particolarmente presente tra le donne sessualmente attive con meno di 20 anni. Si tratta di un'infezione dovuta ad un batterio, la Chlamydia trachomatis.

I primi sintomi si manifestano da una a tre settimane dopo il contagio e possono essere molto lievi (un certo bruciore quando si urina). Tuttavia nel 75% dei casi per le donne e nel 50% dei casi per gli uomini l'infezione è addirittura asintomatica, per cui la malattia è diagnosticata per le complicanze che sviluppa.

Nelle donne è responsabile di cerviciti, malattie infiammatorie pelviche e salpingite (infiammazione delle tube di Falloppio). Si cura con terapie a base di antibiotici (deve essere trattato anche il partner).

CANDIDA

È un'infezione causata da funghi appartenenti al genere Candida, di cui la specie Candida albicans è la più comune.

Questo fungo è normalmente presente sulla nostra cute e sulle nostre mucose, ma  la loro crescita è normalmente limitata dal nostro sistema immunitario e da altri microrganismi.

Negli individui particolarmente debilitati o immunosoppressi (sotto terapia a base di immunosoppressori) la candidosi si presenta come un'infezione molto localizzata della pelle o delle mucose. Può interessare la cavità orale (il cosiddetto "mughetto"), la faringe, l'esofago, lo stomaco, l'intestino, la vescica urinaria e i genitali (vagina e pene).

La candidosi genitale si manifesta nella donna con emissione di secrezioni vaginali dense e biancastre, accompagnate da prurito, bruciore e a volte dolore; nel maschio si può manifestare con un'infiammazione superficiale del glande che spesso si estende anche al prepuzio, accompagnata da bruciore e da perdite biancastre, ma può essere anche asintomatica. Le terapie mirano generalmente a ripristinare il normale equilibrio della flora batterica delle mucose o della pelle e solo nei casi più difficili si utilizzano degli antimicotici.

AIDS

Questa malattia è causata dal virus HIV e comporta un progressivo deterioramento delle funzioni del sistema immunitario.

L'infezione si contrae per contatto diretto tra piccole lesioni della cute o delle mucose con sangue, sperma o secrezioni vaginali infette, per trasfusione di sangue o trapianto di organi infetti, per via placentare oppure, al momento del parto o durante l'allattamento, per contagio da una madre infetta al neonato.

L'infezione può rimanere silente per numerosi anni (stato di sieropositività) o può portare a malattie generiche che peggiorano progressivamente e, nello stadio più avanzato, conducono alla morte.

L'AIDS è caratterizzata da un progressivo deterioramento del sistema immunitario a causa del virus HIV, che distrugge una sottoclasse di linfociti T. Questo stato degenerativo progredisce finché il sistema immunitario diventa incapace di contrastare le aggressioni esterne o interne, portando all’insorgenza di gravi infezioni e tumori.

Il virus, una volta penetrato nell’organismo umano, determina il cosiddetto stato di “Sieropositività”. Con il termine sieropositivo si intende un individuo che è entrato in contatto con il virus HIV e ha nel sangue gli anticorpi anti-HIV. Chi è sieropositivo può trasmettere il virus ad altre persone.

Lo stadio di sieropositività è un stato latente e solitamente asintomatico che precede la Fase Conclamata (AIDS).

La sieropositività può perdurare per un periodo più o meno lungo, anche molti anni.

Attualmente non esistono vaccini che possono prevenire l'infezione da HIV, l'unica difesa è la prevenzione: evitare i rapporti sessuali (di qualunque tipo) non protetti sia etero che omosessuali, usare solo siringhe monouso ed evitarne assolutamente lo scambio o il riutilizzo; rivolgersi per le trasfusioni solo a centri autorizzati.

Se si vuole accertare il proprio stato di salute o nel caso si abbia avuto un rapporto sessuale non protetto a rischio di infezione, è opportuno eseguire il test di sieropositività (test che rileva gli anticorpi prodotti dall'organismo contro il virus HIV) dopo 1 mese dall'episodio di rischio, dopo 3 mesi e dopo 6 mesi: solo dopo questo periodo di tempo il risultato del test può essere definitivamente accettato.

Il virus HIV si trasmette attraverso:

- rapporti sessuali non protetti
- scambio di giocattoli sessuali contaminati
- scambio di siringhe, rasoi, spazzolini o altri oggetti che possono entrare in contatto con il sangue
- trasfusioni di sangue infetto
- passaggio del virus dalla madre sieropositiva al bambino durante il parto o l’allattamento.

Il virus HIV NON viene trasmesso attraverso:

- il contatto cutaneo attraverso la pelle integra, carezze e baci
- la puntura di insetti
- starnuti o colpi di tosse - l'uso comune dei servizi igienici
- l'uso di stoviglie comuni
- l'uso di asciugamani comuni
 

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